domenica 18 marzo 2012

Biglietto di saluto

"E' un tempo difficile da vivere, lo so.
Personalmente non possiamo dire di non essercela cavati finora, anche perché c'è tanta gente in giro che sta male. Alcune volte è lo stile di vita che conduciamo, altre volte invece è la troppa autodisciplina che ci imponiamo la causa dei nostri mali. Siamo sovraccarichi di pensieri e di emozioni, e non riusciamo a trasmetterli se non sotto forma di condivisione digitale. Per cui valiamo tanto se il nostro mondo è condiviso. La paura di essere dimenticati è tragica, ma necessaria per stare a galla. A volte.
Siamo sovraccarichi di pensieri, e la nostra umanità ormai può essere rinominata in altri termini proprio perchè ha perso il suo obiettivo primario. Alcuni si perdono in quadri, da Renoir alla Notte Stellata di Van Gogh, altri si perdono nelle loro droghe quotidiane. C'è bisogno di un limite per tutto, e questo lo sapevi bene anche tu.

E non si sa bene che cosa ti sia passato nella testa in quel preciso momento, quando è arrivato il punto di non ritorno. Cosa è successo, in quel momento? Questa è la domanda fondamentale.
Perché non penso che la risposta si possa trovare nel cammino che ti ha condotto in quel momento. Cammino spirituale e psicologico, intendo. In cosa crediamo, quando arriva quel momento? A mente lucida penso che in quel momento non crediamo più a niente.
Cammino ogni giorno, ogni sera sulle strade di questa città. Le tue strade. Probabilmente ci siamo incrociati, forse abbiamo anche parlato quando uno dei due non era indaffarato con i propri pensieri. Forse ti piacevano le canzoni di De Gregori, forse ti piaceva pensare all'uomo in frack di Modugno. Forse Caparezza ti ha fatto sorridere qualche volta.

Cosa hai pensato, in quel momento? Pezzi di scritto non possono rendere giustizia ai miei pensieri, proprio perchè la miscela ormai va spegnendosi pian piano. Magari è il bisogno di competizione che ormai si è spento. Oppure il fatto che di questi tempi è condiviso principalmente il disinteresse totale in tutto quello che ci circonda. I discorsi sono sempre gli stessi, e forse l'avevi capito anche tu.
E' un tempo difficile da vivere, quando non riesci a capire dove cazzo stiamo andando. L'unica cosa di cui dovremmo preoccuparci è allontanare i nostri sciacalli quotidiani, quelli che vorrebbero vederti inciampare per poi consolarsi nei loro letti, autoconvincendosi del fatto che loro stanno meglio. Gli sciacalli che vorrebbero tener fede al "mal comune mezzo gaudio", per cui se loro stanno male allora anche tu devi stare accanto a loro e soffrire.
Gli sciacalli che reputiamo amici, perché in quel momento hanno bisogno di consumare le loro emozioni e investirle in qualche "impresa pirotecnica", per poi comprendere alla fine il fatto di avere a che fare soltanto con poveri invasati.

Eppure di invasati ne è pieno il mondo, e pian piano lo siamo diventati tutti. Il male deve essere impresso su carta, mentre il bene deve essere tenuto nascosto per paura di perderlo. Siamo arrivati al tempo in cui stare bene è diventata una merce preziosa, e forse questo l'avevi capito anche tu. Forse quando è arrivato quel momento ti sei accorta di non voler essere né sciacallo né invasata: volevi essere te stessa, ma l'ambiente che avevi attorno non poteva permettertelo.
E' un male avere troppa fantasia? dobbiamo essere per forza degli eterni Peter Pan? Forse la risposta giusta è sì, perché lo spirito positivo è quello che ci serve. Vorrei potertelo dire di persona, ma purtroppo quello che posso fare è lasciarti impresse queste parole e guardare le nuvole nel cielo, dalla mia finestra.
Chiudo gli occhi, ti lancio un saluto sperando che tu possa coglierlo.

Dov'ero io, quando è arrivato quel momento? Ero a fare le mie cazzate? Ero con un libro in mano? Stavo mangiando, chiamando qualcuno? Stavo piangendo per i miei mali o ridendo delle mie gioie? Ero lì, sulla tua strada, mentre tu mi passavi accanto quando è arrivato quel momento?
Non so dov'ero, ma vorrei dirti che non sei sola.
Perchè inevitabilmente ci sentiamo tutti un pò soli, quando arriva la sera. Poi arriva il giorno, e ricomincia tutto il solito gioco di pensieri, lavoro, studio, sciacalli, invasati, annoiati, emozionati...fino ad arrivare a sera.

La vita è questa, e i tempi sono questi.
Ti mando un saluto, spero che tu possa ricambiare da lassù."