giovedì 28 febbraio 2013

intrugli

La combinazione di caffè arabica con nanotecnologie di quarta mano è micidiale, eppure è quello che serve per cominciare una giornata lunga 72 ore. Quando sei un poliziotto al servizio del bene comune non puoi fare altro che sistemare i tuoi innesti, dare una rapida scrollata alla tua agenda mentale (quella data in dotazione agli agenti di ogni distretto, non vuol dire che siano tutte aggiornate all'ultima versione), e trangugiare quell'orrenda bevanda di tech-coffè. Bevanda ormai vagamente utilizzata tra i civili, obbligatoria per i poliziotti e proibita per i ricercatori accademici.
Un tempo i ricercatori avevano bisogno di supportare lo stress accademico, che inversamente allo stress quotidiano era più subdolo perchè si andava ad innestare dentro il subconscio del ricercatore. Ma dovevano farlo con metodi convenzionali, ma non bisognava mai utilizzare il tech-coffè.

Questa particolare tipologia di lavoro doveva necessariamente vivere in un "mondo a parte": sia ben inteso, un mondo reale e non web. Se "impazzivano" e volevano rinunciare definitivamente alla carriera accademica avevano due scelte da compiere: bere quel maledetto tech-coffè e stare svegli 72 ore per rifletterci su (i ricercatori avevano l'obbligo mentale di dormire almeno 12 ore, un bioritmo ereditato direttamente dai nostri antenati umani al 99,5%) e se dopo quel ritmo lo stress si era aggravato allora l'unica scelta da compiere era l'innesto virtuale cancellante.
Una bomba ad orologeria che ti faceva scoppiare il cervello, o almeno quella parte di ricordi affettivi che ti legavano al "mondo accademico" (per i profani "Mondo-H") mentre i pensieri professionali venivano per lo più conservati in banchi memoria surgelati appartenenti all'università di riferimento. Infine, ai ricercatori veniva assegnata una "cerchia sociale predefinita", ovvero ti assegnavano delle amicizie che in base ai parametri dei profili caratteriali presenti nei dataset nel tuo distretto comunale erano più affini al tuo carattere. Di base, la tua Olo-Coscienza iniziale era settata inizialmente su quella cerchia, e non sul carattere stesso del ricercatore.

Il tech-coffè giocava un ruolo determinante, nel mondo reale. Almeno per le forze dell'ordine. 72 ore di veglia, a lungo andare, possono rendere nociva la tua esperienza di vita. Ma, a discapito del sapore, le nano particelle solleticavano il tuo sistema nervoso emanando una lunga scarica di adrenalina, che favoriva almeno 5 ore di veglia in più. Dopo le 72 ore, il poliziotto deve obbligatoriamente dormire, altrimenti rischia seriamente di avere parti dell'innesto cerebrale danneggiate. Una volta era successo ad un poliziotto, un tizio che finì intrappolato nel "Mondo-H" in qualità di cavia. Studiare i parametri di un cervello metà in avaria da veglia non è cosa nuova, ma se il cervello appartiene ad un poliziotto...beh, la cosa potrebbe farsi interessante.