domenica 29 settembre 2013

Cinquanta sfumature di cyberpunk

- ci sei, testa di latta?-
Jonathan stava ansimando sempre più forte, cercando di arrivare al vecchio sano orgasmo biologico. La testa di latta a cui si stava riferendo era la sua partner occasionale, un'androide di secondo ordine arrivato direttamente a domicilio dal Bolton's Pleasure Palace. Il consiglio d'amministrazione che aveva ereditato i poteri decisionali del defunto Bolton (avvenuta, secondo le voci, per mano di un Serial Killer Numbers), aveva stabilito che per incassare nuove entrate monetarie bisognava "allargare gli orizzonti del sesso", in barba alla qualità biologica che Boston aveva cercato in maniera ossessiva per tutta la sua vita. Il risultato di quella operazione di marketing furono le "android-squillo", ovvero androidi programmati necessariamente con i desideri sessuali del cliente.

In questo caso, il cliente era un povero sbarbatello di nome Jonathan, studente di Informatica Quantistica alla succursale dell'Università Pubblica del Quartiere Ovest.


mercoledì 25 settembre 2013

Finestra sul MetaMondo

La maestra delle elementari cercava di attirare l'attenzione dei suoi piccoli alunni. I bambini del futuro sono sempre uguali a quelli del passato: indisciplinati e discoli. Liberi. A meno che i genitori non acconsentivano agli esperimenti genetici clandestini compiuti da qualche Multinazionale. Varie inchieste riportavano puntualmente i risultati di queste pratiche, considerati comuni nel Quartiere Sud. In fondo, i soldi son soldi.

- bambini, non disperdetevi e ascoltate cosa ha da dire questo signore che ci ha invitato oggi-
L'uomo baffuto avanzò lentamente, un pò timido alla presenza di quei ragazzi.
- salve, sono l'ingegnere McPhily-
- ciao, ingegnere McPhily- gridarono in coro i ragazzi. Lui non potè fare a meno di sorridere.
- oggi sono qui per parlarvi di...questo aggeggio qui- si girò la nuca e indicò il dispositivo di connessione neurale. L'unico dispositivo ufficiale, approvato dai Governi, che consentiva l'accesso al MetaMondo Virtuale.

I bambini si toccarono a loro volta la nuca, scimmiottando il movimento appena fatto dall'ingegnere.
- no, bambini, voi ancora non siete autorizzati a poter accedere al MetaMondo. Siete troppo piccoli!- sorrise, e il suo largo sorriso rassicurò stranamente i mocciosi.
- I Quattro Governi che disciplinano i Quattro Quartieri hanno stabilito che l'età necessaria per accedere all'altra parte di realtà è 15 anni. Prima è illegale! il vostro cervello non reggerebbe mai la sincronizzazione schiacciante dei dati, necessaria per poter sopravvivere sia su questo piano di realtà che...dall'altra parte - si girò, cercando un' aiuto dall'anziana maestra per cercare un termine meno tecnico per definire "MetaMondo".

Lei bisbigliò - "Regno di fantasia".

- ..."Regno di Fantàsia", disse lu storpiandone la pronuncia e provocando sonore risate nei bambini.

mercoledì 18 settembre 2013

Fuoco Fatuo

- guarda quei fuochi d'artificio, bellezza- Donaldson sembrava soddisfatto della sua opera. E della sua campagna elettorale, che  quei fuochi d'artificio sembravano decretarne una fine ben precisa  e calcolata. Donaldson aveva ricevuto anche gli auguri di quel gran furbone di St.Thomas, il santone seguito da (ormai) folle oceaniche di seguaci. E con l'appoggio degli invasati della "Nuova Cristianità" poteva assicurarsi un seggio tutto suo al consiglio finale del Quartiere Est, l'unico che avrebbe assicurato il benessere degli altri Quartieri. Quell'immenso Quartiere che attirava cervelli, forza lavoro, nuove invenzioni.
Solo la televisione non era con lui.

- quei fuochi sono magnifici, Don- la sua esperta di comunicazioni Michelle, che con il suo team aveva messo letteralmente sottosopra il MetaMondo bombardandolo con ogni forma di comunicazione possibile: dai vecchi messaggi spam fino agli elaborati modelli di pubblicità, fatta su misura per ogni utente che varcasse tutti gli ingressi ufficiali per il MetaMondo. Michelle. Ragazza dal nome francese ma con il corpo ispanico,  corpo di cui Donaldson andava matto, e proprio per quel corpo che lui aveva lasciato perdere tutte le sue accuse nei suoi confronti, bollandole come "invidia infamante". Anche quella grave di...no, Don non voleva rovinarsi lo spettacolo a lui dedicato pensando a quel problema che affliggeva l'essere umano del futuro.
- Ti ringrazio per tutto quello che hai fatto per me, Michelle- le disse, quasi sussurrando - comunque vada la campagna elettorale, sarai ampiamente ricompensata -
- non preoccuparti, Don. Sono io quella che dovrebbe ringraziarti fino alla fine dei tempi. Per avermi dato l'opportunità di lavorare, nonostante tutto quello che si dice di me in giro-
Poi si girò verso di lui, lasciando perdere i fuochi - anche per la storia della "possessione demoniaca"-
Lui fece finta di nulla e ricambio lo sguardo con un sorriso sicuro, anche se quella parola lo faceva sentire a disagio - ne dobbiamo proprio parlare?-

Si diceva in giro che Michelle fosse stata contagiata dal Virus di Satana, quando era poco più che un'adolescente. Quel famoso virus informatico sperimentale che doveva simulare il comportamento del nemico di Dio, che scappò nella Rete non facendosi più trovare.

Le voci su di lei parlavano di una possessione deballata a metà, e durante la campagna elettorale i colpi bassi degli avversari di Donaldson non mancarono, dando alla stampa le tracce e le prove di quella possessione. E anche del suo debellamento, registrato regolarmente presso la Santa Sede, simbolo della Vecchia Cristianità. Sulla sua scrivania erano arrivati anche dei vecchi CD, contenenti dei video. Lui preferì non aprirli mai, lasciando al destino il fatto che la sua vittoria fosse stata compiuta anche con l'aiuto del "maligno".

Lei lo guardò, affascinata. Gli prese la mano, calda. 
La voce dentro il suo cervello gli gridava di lanciarlo dalla finestra, ma lei fece finta di nulla e continuò a gustarsi lo spettacolo dei fuochi d'artificio.

domenica 15 settembre 2013

Little Black Story

- fai attenzione, scemo- l'androide di classe Z, l'ultimo della sua serie (o forse, della sua specie) stava dando ordini ad un umano. Anzi, stava rimproverando in malo modo l'umano - fai atten..scemo tu!- sentenziò l'altro, andando avanti non curandosi della sua dislessia nervosa. Entrambi sapevano bene cosa stavano facendo, e forse solo l'umano era consapevole della paura che stava provando lui stesso,  mentre l'androide stava soltanto constatando i suoi valori e le sue statistiche. Tipico, quando si trattava di macchine costruite dall'uomo.
- Phil, cosa dice il programma senziente d'intrusione?- chiese l'androide riferendosi al programma installato nel piccolo smarthphone del suo partner, in quella rapina compiuta da quella coppia inusuale. Phil prese il device e lesse sul piccolo schermo i valori che interessavano, ovvero il grado d'umidità nell'aria e il valore termico presente all'interno dell'appartamento che si apprestavano a svaligiare.

Il programma di intrusione, dal nome (scontato) di INVASI-ON, stava riportando i dati in tempo reale, utilizzando i piccoli sensori overclokkati presenti sul suo strato superiore, per funzionamento simile a quelli presenti sull'epidermide umana. Ovviamente all'esterno il device sembra un perfetto palmare, invece si tratta di quei particolari modelli, modificati al punto giusto, disponibili al mercato nero per tutti i tipi di clienti, dai disperati fino ai più qualificati ladri d'appartamento. Esistevano anche start-up per ladri, ma neanche quelle volevano avere a che fare con Phil e il suo amico androide scassato.
Anche se quella coppia improvvisata avevano già arrecato qualche rispettabile colpo nel distretto cinese (uno dei più difficili), Phil e la sua dislessia erano considerati fonti assicurate di risate, e di conseguenza anche di mancato rispetto.

Quell'androide, invece, anche se con una Q.I.A. (Quoziente Intelligenza Artificiale) ridotta, era motivato per motivi psicoartificiali alle ruberie verso gli umani. Phil non aveva mai provato a chiedergli nulla del suo passato: a lui importava solo dei colpi ben assestati, e a cercare un futuro riscatto sociale.

Freud con quei due poteva scriverci sopra altri due grossi tomi.

mercoledì 11 settembre 2013

Libera nos a malo

I grafici dinamici delle proiezioni erano appena sfornate, fresche di olografia.
Benedict andò presto a ritirarle e a posizionarle in vista del meeting aziendale. I Server della società avevano da poco subito l'intrusione di un particolare gruppo terroristico delle periferie, lo stesso che aveva preso di mira anche la rivale dell'azienda, la PharmaCology, però nessuno trovò nulla di strano.
Benedict era stato assunto proprio con il compito di controllare e ricontrollare tutti i dati, fino a quando non si aveva la precisa sicurezza quantistica della correttezza di quest'ultimi. 

Per far questo, l'azienda aveva assunto anche un team su cui Ben poteva fare affidamento: un'androide che viveva sconnesso dal MetaMondo (scelta inusuale ma purtroppo necessaria, poichè gli androidi era la categoria più a rischio), una ragazza laureata con il massimo dei voti in matematica e un vecchio monaco il cui cervello artificiale era stato parecchio potenziato da anni di esercizi spirituali.

Il gruppo terroristico aveva lanciato un virus, e anche se i tecnici di sicurezza avevano provato tutte le tecniche (registrate e no) per debellarlo, loro rimanevano lì a controllare e ricontrollare i valori.

domenica 8 settembre 2013

Vecchi e Nuovi Dei

- pronta la diretta tra due minuti, santo padre - disse la seconda assistente di St.Thomas.
Lui si girò, e la osservò con uno sguardo che non lasciava trapelare alcuna emozione.
Lei ricambiò lo sguardo, cercando di trasmettergli un pò di quel "fluido elettrizzante" che stava scorrendo dentro di lei. Lavorare per un personaggio come St.Thomas non era roba facile, e la maggior parte dei giovani della sua età se la facevano nei pantaloni solo al pensiero del peso di questo incarico.
St.Thomas era un personaggio controverso per quei tempi, nessuno lo metteva in dubbio. Nato e cresciuto nei sobborghi del Quartiere Sud, l'unico dei Quartieri a soffrire ancora delle malattie ormai debellate negli altri Quartieri, all' età di cinque anni biologici aveva contratto una particolare infezione che lo aveva reso cieco, e il dottore statale che lo visitò gli comunicò che non avrebbe più riacquistato la vista. Il piccolo St.Thomas decise così di cominciare una vita da mendicante, per accumulare i suoi primi denari e andare avanti in questo modo con la sua mesta vita.

Perso nei suoi ricordi d'infanzia, si alzò dalla sedia e prese il suo bastone con piglio sicuro. Con la mano sinistra afferrò una boccetta contenente acqua purificata, e ne bevve un sorso. Acque come quella erano un vero paradiso per lui, visto che nella sua vita da mendicante l'unica acqua che poteva permettersi era quella putrida, proveniente dalle vecchie fattorie biologiche alla periferia del Quartiere.
Fu lì che il piccolo St.Thomas ebbe le sue prime visioni. Codici, codici dappertutto: il piccolo mendicante alzò la testa al cielo, e al posto di vedere il buio assoluto della cecità vedeva la luce accecante della verità. St.Thomas aveva visto DIO. Il nuovo Dio, per l'esattezza. Era quel DIO delle scritture che era approdato nel nuovo Millennio, reincarnatosi negli algoritmi del MetaMondo e visibile solo a pochi eletti. Pochi discepoli umili, come St.Thomas, nati nella povertà.

E quei codici significavano qualcosa, ne era certo. Passo l'intera esistenza a trovare un modo per codificarli, e quando vide che quello che riusciva a decifrare si verificava, allora come ogni figlio di Dio lui venne seguito dalle masse, quelle persone sempre alla ricerca di risposte.

E anche molti detrattori, di questo St.Thomas ne era molto consapevole. Persone che dicevano che in realtà lui era uno speciale caso di fusione bioartificiale di algoritmi preveggenti.
- siamo pronti per la diretta, santo Padre - sussurrò la sua seconda assistente.