sabato 31 dicembre 2011

riconoscenza

- devi lanciare una bomba, fra due ore esatte-
- non capisco, perchè non devo lanciarlo ora?-
- perchè altrimenti non avrebbe senso nulla, imbecille!-
il capo era lui, e Remedy era soltanto un tuttofare. Un organismo bicellulare nato in maniera abbastanza bislacca, ma che poteva provare ben due tipi di sentimenti sintetici: la paura e la gioia. Il resto, per lui, era sconosciuto: un perfetto sociopatico insomma.
- se fai come dico io, Remedy, ti compro altri tipi di sentimenti. Te li scarico direttamente sul tuo disco, puoi perfettamente capire quanto sia importante per te, vero?-
Il capo di Remedy, mentre faceva questa domanda, poteva osservare le azioni del suo "schiavo" attraverso due lampadine collegate alla psiche di Remedy tramite wi-fi. In base a una certa stimolazione, ovvero se Remedy provava paura, si accendeva la lampadina sotto la targhetta "fear", altrimenti ad accendersi era la lampadina sotto la targhetta "Joy".

Mentre la pioggia stava scendendo, bagnando così l'ultimo giorno del 2112, Remedy stava appeso in cima alla rampa di scale della palazzina in cui abitava con il suo creatore. In fondo, non era altro che un ammasso di silicone, cellulosa e innesti meccanici che venivano azionati da una scheda madre IOs vecchio modello. Una linea vecchia, ora che il mondo era dominato da macchine con potenza quantistica. Incredibile quanto poteva sembrare lontano il periodo della sua "infanzia", quando non poteva provare nessun tipo di emozione. Il capo, nella sua stanza, stava disegnando su vecchi schermi alimentati a Litio la mappa trigonometrica del suo palazzo. La "bomba" andava direttamente collocata sopra la rampa di scale. Al suo scoppio seguirà una serie di crepe che andranno a far cadere uno dei muri secondari. questo incidente richiederà l'intervento di un "supereroe" per salvare la macchina n.14, una delle 20 macchine che dava l'energia all'intero quartiere. Se lui riusciva a salvare questa macchina poteva avere diritto ad un rimborso fatto di "buoni pasto" da consumare in qualche ristorante di cucina svedese. Ottimo modo per poter sopravvivere altri due mesi. Senza contare che la sua creazione, Remedy, poteva crescere a livello emotivo, potendogli direttamente installare magari il sentimento di "riconoscenza". Non era altro che un semplice upgrade del sentimento di "gioia".
L'amore costava troppo caro, ed era troppo ben protetto dalle multinazionali che lo producevano. Le chiavi d'accesso potevano cambiare ben due volte al giorno.






venerdì 30 dicembre 2011

1 completo

--> track della storia

l'esperimento era finito male, prima o poi dovrò ammetterlo anche a me stesso. O almeno ricordarmi di non mettere sotto chiave il sogno di tornare indietro, nella realtà. Sono rimasto bloccato nella fase REM, e questo pensiero è espresso attraverso circuiti chiusi del mio cervello, non so di preciso quale parte del cervello non è rimasta intrappolata nell'esperimento. Uno dei ricercatori mi aveva agganciato dentro un'ancora di salvataggio, un termine semplice per indicare un tipo speciale di onda cerebrale innestata dentro il mio cervello: il suo impulso doveva rilasciarmi una dose di "adrenalina sintetica" e scaraventarmi fuori dall' area REM.

Non riesco a parlare. Ho gli occhi dilatati e vedo soltanto delle facce che si confondono con le rispettive ombre. So a chi appartengono queste ombre: al team di ricercatori che avevano bisogno di una cavia umana, a basso costo. Avevano bisogno di me, di uno scappato di casa e che non sapeva come sopravvivere fuori nel mondo; uno che amava la vita e che poi ha deciso di spingersi oltre, scappare da una vita di plastica e non affamata di arte, come lo sono io.
Il mio concetto di arte si sta dissolvendo davanti a me, vedo la pietà del Michelangelo che si sta fondendo con la notte stellata di Van Gogh, due capolavori immensi che si stanno amalgamando fra di loro e che stanno assumendo pose orrende sia per l'occhio umano che per il suo compare cervello.


- Qualcuno chiami Shadow! dove cazzo ha lasciato l'ancora del paziente?-
nessuno dei 5 ricercatori sapeva rispondere. St.Thomas, il suo nome tra i vari ricercatori, era davvero incazzato.
In totale erano 6, quei ricercatori, tutti che avevano un proprio nick, maschera e distorsore della voce per evitare riconoscimenti dalle telecamere nascoste nel laboratorio, quelle che non erano riusciti a disinstallare. Sottofondo vi era la musica di Schubert, utile per distendere i nervi di tutti e per far rilassare il paziente, farlo entrare in fase REM. Accanto al paziente, un monitor. In quel momento stava mandando l'immagine della pietà di Michelangelo, sotto il cielo stellato di Van Gogh.
- possibile che quello sia l'ingresso del suo mondo?- disse MM, curioso di quello che stava vedendo.
- E' possibile, ma per saperlo dobbiamo riportare il paziente fra di noi. Chiamate Shadow!- tuonò St.Thomas, l'unico possibile responsabile della morte del paziente, se fossero stati scoperti. Il capo. Tutti, fra di loro, cercavano di non ridacchiare del fatto che proprio il ricercatore di nome Shadow fosse scomparso nel nulla, irragiungibile.
Ma non mancava solo lui, mancava proprio qualcosa. St.Thomas decise di entrare nella stanza dove il paziente si trovava sdraiato su una barella, con dei fili che entravano sapientemente nella sua nuca. Occhi dilatati. Battito costante. Manca qualcosa. MM richiamò l'attenzione di St.Thomas sullo schermo: era sparita la pietà, era apparsa una ragazza senza palpebre, con gli occhi sbarrati che fissavano solo lui. Mancava il gelo. Sospensione, punti di sospensione.

Non riesco a ricordarmi cos'è l'arte. Ho bisogno di una piccola parte, ho bisogno di quell'ancora di salvataggio. é una piccola parte, un sistema infinito di 0,9999 che non raggiungerà mai 1 completo. All'improvviso, sento qualcosa che mi prende la mano. Una ragazza, non so chi sia. Ha uno sguardo rassicurante, e il fatto che io non provi paura significa che l'ibernazione REM del mio cervello ha raggiunto il massimo. Come diceva Shadow, ho bisogno di ricordarmi qualcosa di reale, che non mi prosciughi completamente l'ambiente del sogno ma mi riporti fuori, passo dopo passo.
Non so dove sono, le ombre si sono amalgamate fra di loro.


- ora basta- disse MM - bisogna creare una reazione inversa-
- cosa vuoi dire?- chiese uno dei suoi colleghi.
- bisogna ricreare il pezzo mancante, per farlo diventare completo e reale. Innestiamogli manualmente una dose di adrenalina, forse avrà la forza ulteriore di uscire dalla fase REM-
- oppure di collassare del tutto, che è la cosa più probabile- replicò st.Thomas, senza staccare gli occhi dalla ragazza sullo schermo.-
- può darsi, ma ha bisogno di un incentivo per "seguire" quella cosa sullo schermo. Forse è la rappresentazione onirica dell'ancora di salvataggio di Shadow, quindi se gli spariamo l'adrenalina lui avrà tempo di seguirla e di innescare l'onda d'urto del risveglio-
St. Thomas non disse nulla, si ricordò semplicemente che non tutti era convinti che una sequenza infinita di 0.999 poteva fare 1. E in quel momento lui era soltanto quella sequenza infinita ma non completa. L'unico modo era di fargli trovare quella porzione mancante. Altrimenti sarebbe morto, e prima o poi sarebbero riusciti a dare la colpa a lui.
- dategli l'adrenalina, fatelo diventare di nuovo 1-.

La musica si fermò, adesso a regnare era solo il silenzio onirico.