venerdì 31 agosto 2012

Know your Enemy- parte 2

- buona questa, Lolan- disse il dr.Rez dietro la macchina presa – adesso dobbiamo girare la seconda parte del video. Tu rientra pure nel tuo camerino, ti veniamo a chiamare noi.
- va bene, dottore- ripetè quasi a memoria Lolan. Era sempre la frase retorica che ripeteva al dottore, nonché regista e produttore di quasi tutti i film hard da lei interpretati. C’erano parecchi blockbuster, e lei era quasi una celebrità nel suo campo. Ma la sua vita, quella vera, quella al di fuori da tutta quella lussuria, faceva schifo. In realtà tantissime altre ragazze volevano essere nei suoi panni e nel suo posto privilegiato da stelletta porno, ma la sua realtà era davvero differente. Lei era drogata e aveva bisogno di quel lavoro per poter avere i soldi e mantenere in piedi la sua prigione virtuale. Ma a parte lei non sapeva nessuno di quella sua tortura, a parte il suo spacciatore di fiducia...e il suo fidanzato.

Ufficialmente un cameraman dell’azienda produttrice di filmati hard, ma ufficiosamente solo un povero bastardo che la teneva in pugno.
A chi gli domandasse se non dava fastidio il fatto che la sua ragazza si facesse sbattere sotto ogni punto di vista davanti ad una telecamera lui rispondeva che in fin dei conti all’amore non si comanda. Il vero nemico non era i sentimenti d’affetto, a suo parere: il vero nemico era la gelosia.

Entrò nel camerino girando lentamente la serratura, e sprofondò nella sedia. Il suo trucco era sbavato ma rimaneva sempre bellissima, irrangiungibile per la maggior parte della popolazione maschile fuori quello stanzino. Per questo motivo si sentiva da sola. Irrangiungibile per sempre. Mentre buttava giù una pasticca di Eroine, si sentiva sprofondare in un calore nero come un pozzo senza fondo.


giovedì 30 agosto 2012

stato alterato

Giacomo stava guardando ancora una volta, forse per l' ultima volta, un porno. Non c’è niente di male, continuava a ripetersi, ma in realtà dentro di lui sapeva che c’era qualcosa di sbagliato. La pornostar sullo schermo teneva lo sguardo fisso su di lui, eppure sapeva che non stava desiderando direttamente lui. Era solo un gioco di sensazioni, sguardi. Ma per un attimo lui era in sintonia con la sua bestia interiore, quella che aveva bisogno di lasciare libera verso l’istante mistico a cui si poteva accedere soltanto tramite un’unica porta: quella dell’orgasmo.

Il cellulare sembrò squillare in lontananza, anche se l’aveva lasciato proprio sul comodino accanto a lui. Era la sua ex ragazza, Teresa, che stava provando a chiamare. Cosa voleva da lui, dopo tre mesi di separazione forzata? “Conosci prima il tuo nemico, Giacomo” sembrava dirgli da un punto remoto dentro il cervello, ma era solo il pallido ricordo di un loro incontro, probabilmente l’ultimo.
“cerca il tuo nemico, Giacomo, e affrontalo. Io vedo chiaramente chi è il tuo nemico, ma tu ancora non sei riuscito bene a focalizzarlo. Conosci prima il tuo nemico, Giacomo” disse il ricordo di Teresa.

La sua faccia, in quel ricordo, Giacomo non riusciva più a ricordarsela. Colpa del flaconcino di funghi allucinogeni, svuotato e gettato nell’angolino della sua camera.
Lolan Madiù continuava ancora a volteggiare dentro il televisore, ma senza la maglietta e i pantaloncini che aveva all’inizio del video. Erano passati solo due minuti, e il telefono squillava ancora.
Giacomo ancora non aveva risposto e non sapeva cosa fare, poiché ancora il suo nemico non lo aveva trovato.