martedì 9 luglio 2013

Lo Stage

- venga qui, presto! una firma mentale sul modulo!-
L'assistente capo dell'ingegnere genetico si avvicinò velocemente verso Jeanne, parecchio infastidita dal suo modo di fare. L'assistente capo doveva avere al massimo quarant'anni, ma dalle varie
micro-liposuzioni che Jeanne che poteva notare sul suo viso, era ritornata indietro di circa vent'anni.
Jeanne era l'ultima arrivata, e la dignità di una stagista era paragonabile a quello di uno Scrubby, quel televisore portatile che ti segue ovunque come un cagnolino.
Quello che poteva fare era assolvere il suo compito senza fiatare: prese il foglio (che alla vista sembrava vera carta) per porre il suo pollice verso l'angolo in basso a destra. La firma mentale si basava su un meccanismo di impronte digitali e parametri emozionali che scaturivano dall'analisi emotiva, psichica e culturale proveniente rispettivamente dalla temperatura corporea, dal grado di pressione del pollice e dalla posizione mantenuta da quest'ultimo durante la pressione.
Vi erano corsi appositi nelle Università Statali sul modo in cui posizionare una firma mentale su un modulo di assunzione.

- allora, Jeanne- disse camminando velocemente l'assistente capo, costringendo la ragazza a fare lo stesso - quello che devi fare è assistere la guida turistica, stare sempre in disparte e assecondare ogni esigenza che il gruppo turistico richiede. Se vieni importunata, chiama la vigilanza. Se vieni meno ai tuoi doveri, chiamerò io la vigilanza. Siamo intesi? Devo spiegarti altro?-
Jeanne disse di sì con la testa, senza fiatare. Sapeva benissimo che discutere era del tutto inutile, poichè aveva seguito un corso apposito di guida turistica predisposto dalla multinazionale in cui si trovava in quel momento, la PharmaCology Enterprises.
La guida turistica era quella figura "mitologica" la cui bellezza era aumentata sia in maniera fisica (grazie alle sessioni di make-up a cui le ragazze erano sottoposte ogni giorno) sia in maniera virtuale, grazie ai posizionamenti strategici delle luci presenti agli angoli di ogni stanza, sotto al pavimento, nei muri, dappertutto. I gruppi turistici non potevano sapere tutti questi trucchetti mentali a cui venivano loro malgrado sottoposti, e le multinazionali come la Cology sapevano ogni trick possibile per poter accalappiare la simpatia dei gruppi turistici. E Jeanne, per sapere ogni tipo di posizione possibile per avere la massima bellezza con poche luci, aveva dovuto studiare un tomo di 1.200 pagine. Uno degli esami più difficile del suo corso di studi.

I gruppi turistici all'interno della multinazionale era un' idea vecchia quanto l'homo aziendas: più qualcosa veniva presentata in maniera spettacolare e mozzafiato, più quel qualcosa aveva la possibilità di essere comprata e rivenduta. Bastava anche che fosse discussa all'interno dell'opinione pubblica, nella massa popolare. Il prodotto finale doveva essere il Dio dell'operaio, dell'impiegato, del semplice rivenditore. Questo enorme meccanismo pieno di ingranaggi lavoravano all'unisono, e tutti erano importanti all'interno di quel meccanismo. Anche Jeanne.
Varcò l'ingresso della hall centrale, dove l'enorme insegna reale della PharmaCology ingigantita con ulteriori effetti aumentati 3D campeggiava su tutte le persone presenti all'interno della sala.
"Sembriamo...tante piccole formiche. Ingranaggi", pensò quasi meravigliata Jeanne.
Si era scordata di aggiungere nella montatura dei suoi occhiali i filtri "anti-meraviglia", che l'avrebbero protetta da quel meccanismo ipnotico generato dalla realtà aumentata del logo.
Un altro trucchetto della PharmaCology, nata per servirti.

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