domenica 4 settembre 2011

ordinamento dati

Guardo fuori, prima della sincronizzazione tra tutti i dispositivi mondiali e le nostre connessioni neurali. Ovviamente ci sono dei gruppi sparuti in tutto il mondo che si rifiutano di andare a rendere omaggio in maniera così plateale alla tecnologia. L'umano deve restare umano, la tecnologia invece deve rimanere soltanto una delle tante forme che devono servire e riverire l'umano. Bene, d'accordo...ma io ho sempre pensato: l'umano e la tecnologia non possono essere due fattori che si integrano tra loro? Perchè umano e tecnologia devono essere divisi tra loro, come due linee parallele che non si incontreranno mai? Mi sdraio sul divano e lavoro un po': da quando sono in malattia perenne la mia azienda, e in particolare la mia boss Zahira ha capito che rendevo di più (facendogli quindi guadagnare di più) se lavoravo tra le mura domestiche. Bel colpo, per uno come me che è sempre stato pigro. Accendo uno degli olo-monitor, e l'interfaccia d'ingresso mi mostra il collegamento in remoto con il mio reparto, di cui sono il capo. Sono il boss di uno sparuto gruppo di ricerca, il cui compito è quello di ricreare degli strumenti di supporto ai medici che devono operare per più di 12 ore di fila. In passato, si lavorava così soltanto quando dovevi fare un trapianto completo di faccia con annessi muscoli e ossa...o peggio, quando dovevi ricostruire un intero apparato respiratorio. Le trachee sono la parte più difficile del mio lavoro, sapete? Adesso, con l'upgrade mondiale di Geremiah, praticamente possiamo dire addio alla fatica di tenere aggiornati i nostri sistemi operativi e la nostra memoria, adesso possiamo semplicemente lavorare con la memoria del nostro cervello integrata con la grande meccanicità insita nell'informatica. Ho bisogno di un dato, di uno specifico dato, preso da un set contenente oltre un miliardo di record? Perfetto: avvia una ricerca meccanica di “merge-sort” all'interno del mio cervello. Divido il set a metà e controllo in maniera ricorsiva se quel dato e presente (dopo averlo opportunamente ordinato).

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