giovedì 27 dicembre 2012

scoppio virtuale

- è solo questione di fantasia aumentata, non ricordi?- disse la ragazza davanti a me, con tono tranquillo. Ramirez non ne era molto convinto, ma continuava ad avanzare verso quella strada illuminata solo da un neon artificiale a 1,2 w. Un dosaggio elettrico in uso solo nei livelli più bassi della città.
- tu non devi preoccuparti di nulla, tra un attimo capirai meglio il concetto, Ramirez-
disse, infine, tenendolo per mano solo per un momento.
- come sai il mio nome? sei un'app di supporto oppure qualcos'altro? sono stanco, ma mi sono accorto che questa non è la realtà, e quindi dov'è il mio supporto fisico? il mio corpo?-
- sei scaltro, Ramirez, e io non sono un'app. Sono qualcosa che ti appartiene, e che ti aiuta e ti guida in questo mondo vivo solo dentro un tuo innesto-
- è normale che non mi ricordi nulla?-
- fa parte della terapia,quella che ti ha prescritto il tuo medico-

Una nebbia mentale che avvolgeva il cervello di Ramirez stava cominciando a schiarirsi. Varie figure cominciando ora a delinearsi, figure con contorni definiti come fossero vettori d'entrata del Web, ma che in realtà facevano mostrare pian piano una sequenza d'avvenimenti della vita reale di Ramirez: convivente morta (era convivente, non moglie secondo i dettami della Vecchia Cristianità), una figlia sparita dentro il mondo dell'oloVisione pubblica, quella che serviva i canali ufficiali che i vari Scrubby nelle case trasmettevano di default.
Una convivente morta. Ramirez non si ricordava il nome, ma provava ugualmente una fitta al cuore quando vedeva il volto all'interno della tomba criogenica.

- questa fantasia virtuale - deglutì lentamente Ramirez - in realtà è proprio un innesto ordinato dal medico, vero? E' un'applicazione medica, non un app di intrattenimento. Com'è morta quella donna?-
la ragazza virtuale, quella sorta di "avatar errante" che lo accompagnava lungo la strada sembrò studiarlo con attenzione - si, effettivamente è l'innesto virtuale del tuo medico di base, quello privato. In realtà mentre stai camminando su questa strada ti avvicini verso l'uscita dall'innesto, laggiù troverai il mondo reale. Quello da cui sei arrivato qui-

Ramirez seguì quel ragionamento e sentiva dentro di sè qualcosa nascere, un'energia potente che lo stordiva sempre di più.
- in realtà tu non ti ricorderai più niente della tua convivente, quella che ami e che hai amato. Attualmente non mi sapresti neanche dire il suo nome-
- perchè dovrei scordarmi di lei? cosa è successo?-
la voce della ragazza si faceva più confusa mentre il suo stordimento cresceva, insieme a una luce violacea in fondo alla strada.
- potrei anche dirtelo, Ramirez, ma tu non te lo ricorderesti mai. Hai scelto tu questo innesto, questa fantasia virtuale-

- perchè...è...?- non riusciva più a parlare, lo stordimento era ormai completo, e presto sarebbe arrivata un'esplosione causata dallo scoppio dell'innesto mentale, che avrebbe provocato la morte dei suoi neuroni: o almeno quelli che contenevano i ricordi della donna che amava.
- lei si è suicidata, Ramirez. Non riuscivi a sopportare quella sua decisione, e hai scelto tu di sacrificare per sempre il suo ricordo-
Lui chiuse gli occhi. La luce violacea aveva ormai avvolto entrambi.
- qui abbiamo finito- concluse la ragazza virtuale.
Poi lo scoppio.

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