venerdì 19 agosto 2011

Gli "emaciati"

Proprio quella sera, dopo aver finito di cenare insieme agli altri “esperimenti umani”, decise di passare davanti la porta del “reparto stress”. Doveva forzare il suo solito giro, poiché il suo reparto apparteneva al palazzo 2 mentre quello del reparto stress era un piccolo edificio a cavallo del palazzo 1 e 2, la cui unica entrata conosciuta era la porta in ferro verniciata di bianco situata nel corridorio che legava i due palazzi.
Durante la cena, Matiz cercava disperatamente la ragazza musicista, senza riuscirla a trovare. Mentre consumava il suo pasto (una bistecca sintetica e un mazzo di fiori di mais, per avere molto ferro e favorire un grosso sviluppo di emoglobine), si informò sui probabili candidati di quel reparto. Marge Donman, una ragazzotta un po' in carne che faceva parte del “reparto fitness” gli indicò due soggetti seduti in disparte rispetto agli altri. A giudicarli a prima vista, sembravano davvero emaciati e provati. Notò inoltre che il loro quantitativo di cibo era davvero sproporzionato, rispetto al suo e a quello di Marge. E a quello degli altri, a dire il vero.
Matiz aspettò proprio quei due che facessero ritorno alla famosa entrata del “reparto stress” e accordarsi ad essi, sperando in nessun controllo da parte del posto (dopotutto, era un centro medico sperimentale e gli unici controlli che dovevano esserci erano all'entrata). Mentre aspettava accanto al portone, non poteva non notare il rivestimento della porta in ferro: era fatto di isopropene, ovvero materiale gommoso adatto per non far uscire nessun tipo di gas. Era l'unica porta che aveva quel tipo di rivestimento. Poi il suo sguardo posò sullo schema dei reparti che era affisso sulla parete del corridorio davanti a lui. Era un semplice diagramma, formato da 8 rettangoli in cui ognuno andava a formare un nodo di un ottagono, e al cui centro vi erano direttamente i “servizi amministrativi” che gestivano “il cuore” della struttura stessa. Una cosa che non aveva mai notato: c'erano tutti i reparti, dal “reparto vizio” al “reparto fitness”, ma non esisteva nessun “reparto stress”.
Gli interrogativi andavano a crescere, fino a quando non comparvero sulla soglia del corridorio i due candidati del reparto in questione, gli emaciati. Senza degnare di uno sguardo mr. Matiz, uno di loro prese il pass da un taschino della giacca e lo passò dentro il lettore ottico, posto sulla porta che a sua volta si aprì in un lampo.
I due entrarono, e Matiz aspettò 10 secondi prima di entrare e sentirsi rinchiudere la porta dietro di lui.

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