sabato 13 agosto 2011

Una storia nella carestia

Il professore si prese un caffè in uno dei bar di via Fardella, gustandoselo pian piano.
Guardò i suoi concittadini mentre scorrevano tranquillamente la loro vita, e si immaginò come potevano essere stati i loro antenati, sempre se ne avessero, mentre calcalavano quella terra in cerca delle soluzioni alle loro sfide quotidiane.
Ad un tratto il cellulare squillò. Era lei, la sua allieva Giulia.
- Giulia, identificato il terzo dei nove?- chiese, con tono gentile e sereno.
- si, professore, si trova all'angolo tra Via Marsala e via Fardella. io sto scendendo adesso dal monte, sono in via Manzoni-
Facendo un rapido calcolo, lui si trovava più vicino all'obiettivo.
- va bene, cara, vediamoci direttamente lì. Io sono più vicino, mi avvio per prima e recapito il biglietto-
un pò di silenzio, e Giulia diede il suo consenso e lo salutò.
Così il professor Geremano pagò il suo caffè e uscì frettolosamente dal bar. Incamminandosi, riflettè su quella vecchia storia raccontata la mattina stessa ad uno dei suoi allievi a scuola.
Una storia fatta di disperazione e voglia di riscatto, cominciata proprio a Trapani nel 1635. Anno in cui le prime rivolte si fecero più aspre rispetto ai borbottii delle settimane che precedettero quell'anno. Situazioni socio-economiche che non riuscivano a soddisfare la grande massa, e che neanche quando la seduta consiliare presieduta in quel tempo riuscì a calmare. In quella seduta si decide di acquistare 15.000 salme di frumento proprio per calmare la popolazione trapanese, mostrando inoltre anche un pò di comprensione alla brava gente (secondo loro bastavano solo 5.000 salme in più rispetto ai 10.000 ordinari).
Il barone De Carlo, l'allora sindaco dei trapanesi, andò a Palermo in tempo di Comanda per prendere quanto pattuito con la seduta consiliare, ma ritornò a casa con solo 3.000 salme.
La gente era stremanta, e con l'andare del tempo quella situazione prese tutti i contorni della carestia, in tutta l'isola. La fame era talmente potente che le navi cariche di frumento avevano seria paura nel passare nelle nostre coste, specie nel trapanese avendo qui da noi i marinai migliori. Una sera di Maggio del 1636, un gruppo di giovani affamati decise di sequestrare due barche piene di frumento destinate al vicino Monte San Giuliano, città a quel tempo più potente di Trapani. Erano quattro ragazzi in tutto, e tra di loro c'era un ragazzotto con i capelli neri, sempre arruffati, di nome Bastiano.
Bastiano voleva prendere parte del frumento e portarlo a casa per lavorarlo e farne del pane, ma gli altri 3 decisero di vendere tutta la refurtiva a dei villici nelle zone vicine al trapanese che possedevano oggetti di valore (probabilmente rubati a qualche aristocratica), e con il denaro ottenuto andare lontano da lì.
Bastiano, semplicemente affamato, decise allora di "vendere" i suoi compari ai rappresentanti di alcune maestranze (delle corporazioni locali), che presero tutto ai 3 giovani e li denunciarono.
Bastiano non ottenne nulla se non un pò di frumento per farne una pagnotta, e tutto il frumento scomparì e non venne neanche ridato indietro ai "Muntisi" di San Giuliano, che ovviamente si vendicarono in seguito andando a sequestrare tutte le partite di orzo e frumento coltivati (dai trapanesi) nel loro territorio.
Il professore, mentre ripensava ancora all'inizio di quella storia, arrivò giusto in tempo all'angolo tra Via Marsala e Via Fardella dove c'era un ragazzo biondo di 18 anni, con lo zaino, che stava aspettando il verde del semaforo per potere passare. Mentre le macchine scorrevano a gran velocità, il professore con grande maestria, senza farsi notare, mise un biglietto in una delle tasche dello zaino del giovane e poi continuò per la via, come se nulla fosse.
Poi, dopo due minuti, si voltò e vide che il ragazzo era già andato via.
Al suo posto, dall'altra parte della strada, era comparsa Giulia.
Geremano, con un gran sorriso, tornò sui suoi passi per incontrarsi con la ragazza.
- allora, fatte le foto che ti avevo richiesto?-
- si- confermò Giulia - ho tre panoramiche complete della città, e qui ce ne sono altri due-
Geremano prese la fotocamera in mano, e vide che all'altezza di torre di Ligny vi erano altre due fonti di luce.
Altre due persone a cui recapitare un biglietto.
- va bene, Giulia, andiamo in macchina. Nel frattempo ti racconto come venne giustiziato Bastiano...-

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