venerdì 12 agosto 2011

Indovina chi viene a cena

Erano le 19 e io, Gualtiero e quel ragazzo suicida scampato dalle grinfie del Macellaio ci ritrovammo davanti alla porta di casa mia. Secondo Gualtiero vedere in faccia la Morte gli avrebbe favorito un gran rispetto per quando ne avrebbe parlato con la sua bisbetica ragazza, nonchè anch'ella mia datrice di lavoro. Il ragazzo, di nome Max, invece si era unito a me poichè non riusciva a credere che quella che avrebbe trovato appena si fosse suicidato in realtà aveva perso la memoria e adesso viveva (???) tranquillamente a casa mia. E altrimenti avrebbe creduto ancora di essere diventato un superuomo, e sarebbe andato a farsi uccidere da qualche malvivente e poi resusciterebbe. Ed eventualmente qualcun'altro avrebbe visto quella resurrezione e lo avrebbe fatto diventare un novello messia. Magari sarà successo qualche altra volta?
Misi la chiave nella toppa con la mia mano tremolante (ero emozionato), e aprì lentamente.
Dalla cucina si sentì la sua voce canticchiare qualche canzone pop famosa, probabilmente Backstreet Boys.
- ma davvero sta intonando "Everybody"?- si chiese Gualtiero, sottovoce. Anche lui era visibilmente emozionato, visto che la sua vocina era abbastabanza stridula.
- si, è quella canzoncina di 10 anni fa. Però ti entra nella testa, non trovi?-
- veramente, è davvero brutta e piatta. Davvero sta intonando "Everybody"?- ripetè Gualtiero
- non è vero, è davvero bella. la dovresti ascoltare un'altra volta, poi mi dici com'è-
- ti dirò che fa schifo, Max! ecco perchè volevi suicidarti, per i tuoi gusti musicali di..-
ad un tratto, la canzoncina si interruppe - Davide, amore, sei tu?-
Gualtiero soffocò un gridolino stridulo, mentre io con finta voce tranquilla la rassicurai - si, amore, sono io!-
- hai portato un'amica per cena? ho sentito un gridolino stridulo-
- no tesoro, è il nostro amico Gualtiero che è inciampato sul comodino e si è fatto male-
- si è vero - si affrettò a dire Gualtiero - mi sono fatto male, davvero male da morire...-
Io e Max ci girammo verso di lui, increduli che abbia detto davvero quella frase, mentre lui concludeva la sua scusa con voce flebile - ...in senso figurato, chiaro-
dalla porta della cucina si materializzò la figura della mia amata, con in mano una piccola falce.
- benvenuti a casa- disse con un sorriso stampato sulla faccia. Io rabbrividì, temendo che la memoria gli fosse tornata, mentre Max la guardava ammirato e Gualtiero si aggrappò a me perchè la forza alle gambe gli venne a mancare.
- Gualtiero, cos'hai? ti senti debole? hai mangiato qualcosa che ti ha fatto male?- disse lei, avvicinandosi lentamente con la falce in mano - prego, siediti sul divano, io finisco di preparare la cena e vengo a farti visita-
E Gualtiero svenne del tutto.
Io lo presi di peso, e cercai di contraccambiare in maniera quasi meccanica un bel sorriso
- Tranquilla, amore mio! ha solo un pò di pressione bassa, ora lo metto io sul divano! tu, piuttosto, perchè quella falce? non intendo dire che sia brutta e che faccia un'impressione del diavolo ma che sia simpatica da vedere, sia chiaro-
Max la guardava con un sguardo ispirato, ma lei non se ne accorse - oh, amore mio! è un oggetto che stavo mettendo a posto. me l'ha regalato una mia amica-
deglutì a fatica - eh? una tua amica?-
- si, una mia collega, non è un'amore-
Max si girò verso di me, preoccupato - improvvisamente ho trovato così bella la vita-
la mia ragazza lo guardò con fare interrogativo, mentre io stavo cercando un modo per capire se stesse parlando di una ragazza che lavorava in quel negozio di animali oppure una sua "collega di morte".
- e dove si trova, adesso, questa tua collega?- dissi, con quel mio sorriso meccanico.
- oh, è proprio qui in cucina-
e, appena finì di pronunciare quella frase, si materilizzò dietro di lei una figura femminile molto slanciata e alta, con dei profondi occhi blu e capelli corvini lisci. E grandi. E la pelle molto pallida, quasi bianca.
Il suo sorriso di sfida mi raggelò, e avvicinandosi verso di me (impietrito) disse con voce molto calda - veramente, sarei molto di più di una sua collega-
-ah...- dissi con vocina Gualtieresca - e..saresti...-
- sarei la sua principale. Ciao Davide.-
E, dietro di me, Max svenne a peso morto sopra Gualtiero.
- .....gli scacchi si sarebbero rotti...se vuoi vado a comprare una confezione...-
Lei mi sorrise, e mi prese la mano.
- tranquillo, ci facciamo una bella partita a scacchi col computer!-

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